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martedì 3 febbraio 2015

Perché comprare un libro su AdWords, se le informazioni si trovano in rete gratis?

Leggo con piacere e attenzione molti post a riguardo (del titolo) e mi trovo nella classica situazione per la quale i miei piedi si trovano non in due staffe, ma in una pletora di situazioni simili. Ormai sono invitato a scrivere sulla Community di AdWords, sul mio Blog, sul blog di Blubit, sui Social, sono ospite di svariati blog delle Università nelle quali insegno e capita spesso di essere invitato anche da colleghi, a loro volta invitati, che mi chiedono di buttar giù qualche contenuto.
In questo contesto, dopo un libro scritto e altri molto più che in cantiere e che usciranno nei prossimi mesi, mi trovo a tirare le somme tra il tempo che spendo a scrivere e quello che spendo a lavorare come consulente; tema sul quale vorrei tornare tra qualche giorno... (quello della consulenza).
Intanto sfatiamo un mito... scrivendo libri non si diventa ricchi (io non sono né la Rowling, né Dan Brown)... Si scrivono libri per piacere, per blasone e perché a chiunque venga offerta una tale opportunità e fa il mio lavoro, la voglia di mettersi in mostra in vetrine non digitali, trovandosi su scaffali di librerie, è sempre molta.

Bisogna anche immaginare una cosa importante, perché se ci poniamo la domanda sul perché sia più o meno giusto scrivere e/o comprare un libro, probabilmente si è distanti da una realtà imprenditoriale ben definita. Vale a dire: siamo sicuri che chi compra il libro, sia lo stesso che mi leggerebbe online?
La prima risposta che dobbiamo darci è questa. Per chi sto scrivendo? Ogni contenitore ha un suo pubblico e non sempre questo pubblico potrebbe appartenere a tutte le piattaforme.
Un utente che si approccia al marketing digitale, comprandone una guida, potrebbe probabilmente essere meno spaventato dall'acquisto di un libro, più familiare, che andando a caccia di articoli - scritti spesso in linguaggio tecnico - che potrebbero continuare a tenerlo distante dal mondo digitale al quale si vuole approcciare.

Ma poi, siamo davvero sicuri che chi scrive articoli contro i libri, non legga libri? Io personalmente ho i miei feticci. Un paio di anni fa, al Summit Google a Mountain View, portai la mia copia di Web Analytics 2.0 ad Avinash Kaushik per farmela autografare... e vado fiero delle note e degli orecchi di asino con i quali ho imbrattato il mio libro. Si... avrei potuto trovare in rete le 300 pagine di consigli, stamparle e ottenere lo stesso risultato, ma in fin dei conti un libro dà quella formidabile esperienza di vita vissuta che è lo sfogliarlo. Il catturare l'informazione trovandola tra il fruscio delle pagine.

Insomma... non diventerò ricco scrivendo libri, ma probabilmente quello che ho scritto arricchirà qualcuno. Non diventerò ricco scrivendo sui blog, ma probabilmente arricchirò qualcun'altro.

Indirettamente... vinco sempre. In un modo o nell'altro, qualcuno che mi legge, lo trovo sempre. ;)

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