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sabato 24 ottobre 2015

Top Contributor Summit 2015, vecchi e nuovi amici

Tc Summit 2015
Non importa di che pasta sei fatto, o come ti senti dietro a un PC o con la testa china sul tuo smartphone. Chi ti guarda da fuori, spesso pensa che sia un mondo fatto di asociali calcoli algidi. Ti senti dire e chiedere 100 volte al giorno le stesse cose, da 100 persone diverse. Lavori con la passione e la dedizione. Talvolta pensi di aver scritto il futuro, o di aver lasciato traccia nel presente.
Altre volte le idee non ti fanno dormire e sono quelle peggiori, perché il gusto di metterle in pratica davvero ti fa stare con gli occhi aperti. Le preoccupazioni ti fanno girare nel letto... ma le idee, quelle geniali, che cambiano la vita al tuo lavoro e al lavoro degli altri, ti lasciano a pancia in su a sbavare di impaziente adrenalinica voglia di fare.
Quando cerchi nel web, sui social, ma anche quando ti approcci al buon vecchio giornale - qualunque esso sia - o alla retrograda comunicazione sul digital che fa la televisione, quasi fossimo noi la purga e loro la merda - sai che piano piano quello che fai porterà a qualcosa. Di positivo spesso, di negativo anche, magari, speri, meno spesso.
Perché come tutti i lavori, quello che fai aiuta gli altri. Non siamo pompieri, soldati, medici. Siamo solo persone che operano nel marketing e quando lo dici al 75% delle persone, queste ti guardano pensando "ah non fai un cavolo dalla mattina alla sera", ma poi ti dicono "ah deve esser bello... mio figlio ha installato PES sul suo portatile. Sai mica perché crasha?".
E lì capisci che chi se ne frega. Tanto in un modo o nell'altro quello che fai a qualcuno serve. Serve a chi compra e a chi vende e non importa se qualcuno dice che i cookie sono il male. Se hai aiutato persone a spendere meno o comunque meglio, chi se ne frega se c'è chi dice che hai spiato. Tanto quando una persona fa un acquisto ed è contenta, sotto sotto è anche per merito tuo.
Non è questione di essere Jedi, ma soprattutto neanche Sith (cioè i Jedi cattivi...). Quello che fai è frutto di analisi, lavoro e tempo passato a capire le cose; studiando, inventando, battendo la testa, perché la teoria è una cosa, ma poi quando non riesci a far vendere un cliente oh se ti girano... ma non perché più bravo sei, più ricco diventi. Ma perché più bravo sei e più ricchi diventano gli altri. Bhé e poi magari si... meglio ti pagano. Non siamo ipocriti.

E allora si, ti capita da qualche anno. Vai a San Francisco, ospite di Google, solo perché hai aiutato gente e tante volte gente come te, che fa il tuo lavoro. Nel bene e nel male... ma si. Nel bene e nel bene dai. Perché poi quando sei lì stai con vecchi e nuovi amici... e magari ti porti a casa pure un riconoscimento. Il 4°, o come diciamo noi latini, il IV. E siccome sono un fan di Star Wars e tutto in quella saga, anzi Saga, inizia con l'episodio IV, che si intitola, per chi non lo sapesse "Una nuova speranza"... io qui me la godo... perché se è vero che chi visse sperando bla bla bla... è pure vero che Star Wars ne ha fatti fuori 6 e 3 ne usciranno.
E signori... non è fantascienza.





giovedì 15 ottobre 2015

3 consigli sul Customer Match di AdWords


Customer Match, o in italiano "Email dei clienti", è come ho più volte avuto modo di dire, un metodo col quale Google strizza l'occhio sia al Programmatic Marketing che alla Marketing Automation.
Un sistema integrato di tattiche, che sfrutta i canali AdWords, da Gmail (disponibile solo per account @gmail.com), rete ricerca e YouTube.
L'utente viene catturato nel suo "journey" e uso appositamente il termine utente, poiché secondo quello che dice la normativa d'uso, l'intento del servizio è quello di lavorare con nominativi che abbiano accettato di essere accarezzati dalle nostre comunicazioni. Non è quindi necessario che siano nostri clienti. Basta che il loro indirizzo email sia nei nostri archivi, perché legato a una precedente volontaria sottoscrizione.
A tal proposito, trovo utile analizzare alcune modalità d'uso di queste liste, ricordando che attivando questa opzione di pubblico, è anche possibile usare segmenti simili!

Ma veniamo ai 3 consigli sul Customer Match

1) Attenti al tradimento
Qui vale chiaramente per i clienti. Una volta che hanno comprato da noi, la cosa più difficile è portarli a ricomprare. Se quindi il cliente usa una ricerca relativa a un prodotto che noi vendiamo, dobbiamo assolutamente figurare prima dei nostri competitor e allettare il cliente con un messaggio dedicato. Il cliente si deve ricordare di aver comprato da noi e si deve ricordare che è rimasto soddisfatto!

2) Da considerazione a intento
Se il cliente non ha comprato da noi, ma è iscritto alle nostre newsletter, possiamo idealmente pensare che ci stia seguendo perché è nel nostro segmento di consideration.
Seguirlo nel suo percorso diventa importante per coccolarlo e farlo entrare definitivamente nell'ultima fase, e cioè nell'acquisto. Individuare quindi le parole chiave che attivano l'acquisto, per raggiungere il prospect nel momento in cui è pronto a comprare.

3) Registrato che non compra
Attenzione che comunque la registrazione deve consentire la ricezione di nostre comunicazioni! Fate attenzione a questo aspetto quando fate registrare un utente. Non è detto che stia accettando di ricevere comunicazioni... ma se invece così fosse, diventa un'arma importante.
Analizzati i tempi del percorso di acquisto, cercate di seguirlo soprattutto su Gmail, che potrebbe usare per ricevere consigli da amici sul suo futuro acquisto. Individuando le parole "sensibili" potremmo stimolare il suo ritorno e la conclusione del processo di acquisto.