Il comparto delle estensioni su AdWords, ci è sempre stato presentato come un "cicciuto" metodo per ottenere più clic. Prima di tutto perché - senza tanti fronzoli e parlando chiaro - occupando più spazio, è più facile vedere l'annuncio. Secondariamente, si è pure scoperto che in qualche modo rendono più pertinente l'annuncio (se usate con criterio) e quindi garantiscono fiducia nel consumatore.
Poi quello che succede è che, srotolando le statistiche, attraverso l'opzione "segmenta", e filtrando per "questa estensione o altro", si scopre sempre che, si, il CTR sugli annunci se sono presenti le estensioni, cresce, ma poi il numero di clic sulle estensioni stesse, è bassissimo.
Mi raccomando, a tal proposito, di garantirvi sempre una certezza scientifica su tali dati. Segmentare le estensioni, aiuta a comprendere ancora più approfonditamente quanto performa il messaggio che state dando e quali sono le proprietà del vostro annuncio (e quindi della vostra comunicazione) che risultano più convincenti.
La situazione con le estensioni di prezzo però, abbiamo scoperto che cambia particolarmente.
Come si evince dall'estratto qua sopra, la differenza tra il numero di clic ottenuti dall'estensione e quello sull'annuncio, seppur diversa, garantisce un CTR entusiasmante, se rapportato a quello 0,3% che di solito ci si abitua a vedere sui sitelink per esempio.
Qui non solo vediamo tassi di clic che sarebbero invidiati anche su una Search normale, ma in alcuni casi, abbiamo anche notato una percentuale di clic superiore sull'estensione, piuttosto che sull'annuncio. Tanto più generica è la chiave usata, tanto più facile è alzare il tasso sull'estensione di prezzo.
Estensione di prezzo che risulta utile in assenza di Shopping per esempio. Nel caso specifico dell'immagine sopra mostrata, sempre per seguire l'esempio, a fronte di una ricerca in ambito immobiliare (relativa ad affitti), viene proposta la zona e il prezzo "a partire da", estratto dalle proposte dell'agenzia.
Insomma, un'estensione davvero intrigante.
Per parlare di AdWords, da consulente e contributor, passando per le docenze nei Corsi di Laurea, Master e Formazione aziendale. Forse sono la persona che stavi cercando!
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Hai bisogno del mio aiuto?
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Visualizzazione post con etichetta estensioni annuncio. Mostra tutti i post
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giovedì 19 gennaio 2017
sabato 30 gennaio 2016
5 differenze tattiche tra Snippet e Callout

Il loro utilizzo tattico però, a prima vista, seppur intrigante, sembra una via di mezzo tra sitelink e callout, oltretutto con l'handicap di non essere linkabili! Tra l'uso di un sitelink e uno snippet, è quindi meglio usare i primi... ma per non gettare troppa carne al fuoco e visto che non sono cliccabili, partiamo dal capire 5 differenze sostanziali tra callout e snippet strutturati!
Quando usarli
Il callout è una sorta di claim. Utile per esaltare una qualità, o una funzione dell'azienda. Qualcosa che la renda particolare e quindi diversa dalla massa.Lo snippet è invece più indicato per il prodotto in senso assoluto. Lo declina in tutte le sue marche o caratteristiche.
Assegnazione dei valori
Entrambi possono essere gestiti manualmente, ma mentre per i callout l'inserimento è del tutto autonomo, per gli snippet, le categorie sono suggerite e quindi pilotate dal sistema.La lunghezza
In entrambi i casi 25 caratteri, ma cambiano le logiche. I callout vengono caricati random e ne appaiono generalmente tra i 3 e i 4, anche perché, pur non essendo frasi di testo compiuto, tendono a essere composti da due o tre parole insieme. Gli snippet invece vengono caricati a 25 caratteri per valore. Quindi in pratica più sono brevi, più ne entrano. Essendo qualità, o marche, solitamente garantiscono di essere mostrate in numero superiore ai callout.Compatibilità con i sitelink
Tendenzialmente il callout è più indicato per far coppia con un sitelink. Se il sitelink infatti contiene il collegamento diretto alla sezione, il callout ne esalta le qualità.Immaginiamo un concessionario auto che faccia un annuncio generico volendo mostrare le marche in vendita. Meglio usare i sitelink, che gli snippet. Per poi usare i callout per declinare per esempio: usato, nuovo, aziendale, chilometro zero e via dicendo.
Esempio di uso
Pensiamo a un ecommerce.Callout: spedizione gratuita, consegna in 24 ore, assistenza post-vendita, qualità certificata
Snippet: declinazione delle marche vendute.
Ora quanto visto sopra, stimola sicuramente la necessità di approfondire l'argomento e credo che per questioni di tempo e spazio, lo farò attraverso le piattaforme blog che gestisco.
Intanto quindi, vi rimando a questo articolo di Web For Breakfast, che spiega come si attivano le estensioni di snippet!
giovedì 17 settembre 2015
Configurare le Estensioni di Località col feed
Funzione sempre utilissima, ma spesso farraginosa per i continui cambi di rotta da parte di Big G, l'estensione di località non tutti sanno che, può essere configurata anche attraverso un semplicissimo feed e senza caricare dati da file esterni.
Nonostante la piattaforma consigli di allacciare l'account MyBusiness, è infatti possibile selezionare l'opzione del feed direttamente dalle impostazioni dell'estensione.
Nascosto nella sua evidenza, è semplicemente quel link "Oppure..." sotto al titolo "Utilizza le località da Google My Business". Cliccando sul link, si apre una schermata che in due passaggi porta alla creazione manuale del feed.
"+ Elemento > Aggiungi elemento" e il gioco è fatto!
Per i codici di località, legati alla voce "LocationCountryCode", consiglio di accedere alla pagina sviluppatori Geographical Targeting.
Il codice per l'Italia è comunque: IT.
Nonostante la piattaforma consigli di allacciare l'account MyBusiness, è infatti possibile selezionare l'opzione del feed direttamente dalle impostazioni dell'estensione.

Nascosto nella sua evidenza, è semplicemente quel link "Oppure..." sotto al titolo "Utilizza le località da Google My Business". Cliccando sul link, si apre una schermata che in due passaggi porta alla creazione manuale del feed.
"+ Elemento > Aggiungi elemento" e il gioco è fatto!

Per i codici di località, legati alla voce "LocationCountryCode", consiglio di accedere alla pagina sviluppatori Geographical Targeting.
Il codice per l'Italia è comunque: IT.
lunedì 27 luglio 2015
AdWords e il Turismo in 5 consigli (in pillole)
AdWords e turismo sono un binomio che ormai da tempo sembra indissolubile. Sopratutto nel mare magnum degli Hotel - o comunque delle strutture turistico ricettive - non prescindere solo dal SEO sembra la scelta più saggia, anche perché comporta investimenti più contenuti e una visibilità che la SEO può offrire solo a uno sparuto gruppo di magnifici 10. Da un punto di vista logistico però, AdWords rischia di diventare solo un mezzo per produrre conoscenza della struttura (awareness) e poco per sfruttare il potenziale di conversione (espresso in prenotazioni dirette). Questo perché se il budget non è misurato sulle aspettative del customer journey, i prospect rischiano di restare tali almeno nel percorso di conversione diretto su sito, tramutandosi di fatto in clienti delle OLTA. Vero: arriva comunque la prenotazione, ma dovendo pagare una percentuale al portale.
A tal proposito, cerchiamo di trovare qualche semplice consiglio su come ottimizzare il proprio account AdWords "turistico", in modo tale da costruire un'impalcatura che con poco budget possa dare migliori risultati di quanti non ne stia offrendo adesso, tenendo presente che, molto spesso, nel turismo, trovare il coraggio di investire "di più", produce risultati decisamente migliori. Le regole sotto, valgono però anche per quegli account che, non volendo investire cifre da capogiro, decidono di trovare una soluzione ottimizzata, consolidando il budget e puntando su un miglior ROAS.
Ricordatevi inoltre, che la campagna brandizzata, contando su un inferiore numero di clic, dovrebbe lavorare con un proprio budget, per non farlo cannibalizzare dalla campagna con le chiavi generiche.
Siete una struttura che punta sulla vacanza relax? Potete creare un segmento dedicato, che si mostri soltanto a utenti i cui interessi si sposano con la vostra offerta.
A tal proposito, cerchiamo di trovare qualche semplice consiglio su come ottimizzare il proprio account AdWords "turistico", in modo tale da costruire un'impalcatura che con poco budget possa dare migliori risultati di quanti non ne stia offrendo adesso, tenendo presente che, molto spesso, nel turismo, trovare il coraggio di investire "di più", produce risultati decisamente migliori. Le regole sotto, valgono però anche per quegli account che, non volendo investire cifre da capogiro, decidono di trovare una soluzione ottimizzata, consolidando il budget e puntando su un miglior ROAS.
5 Consigli per ottimizzare AdWords per il turismo
1) Usare parole chiave brandizzate
Uno degli errori più comuni, è quello di usare AdWords per trovare solo utenti che ancora non conoscono la struttura. Lavorando quindi con termini quali: "vacanze al mare", "vacanze in toscana" e via dicendo. Sia che il cliente conosca la struttura o perché l'ha scoperta di recente, nella pagina dei risultati di Google, il primo link possibile, sarà probabilmente delle OLTA. Assicurarsi quindi una posizione superiore, garantirà un più alto numero di prenotazioni dirette, poiché il cliente non passerà da portali che consentono la prenotazione in modo ormai automatizzato. Quindi stesso numero di prenotazioni (ormai il cliente vi ha scelto), ma nessuna provvigione da sostenere, se non il piccolo importo del clic.Ricordatevi inoltre, che la campagna brandizzata, contando su un inferiore numero di clic, dovrebbe lavorare con un proprio budget, per non farlo cannibalizzare dalla campagna con le chiavi generiche.
2) Usare i segmenti di pubblico con affinità personalizzata
Una recente modifica al pubblico della Rete Display di Google, consente di creare segmenti di affinità personalizzata. Potete quindi generare visibilità, lavorando su utenti che siano affini alle vostre offerte, pacchetti o semplicemente al tipo di struttura che offrite.Siete una struttura che punta sulla vacanza relax? Potete creare un segmento dedicato, che si mostri soltanto a utenti i cui interessi si sposano con la vostra offerta.
3) Impostare le estensioni Callout
Ricordiamoci che è come una terza riga di descrizione. Quelli che sono i plus che prima andavano nelle 2 righe da 35 caratteri spazi inclusi, oggi potete inserirli direttamente qui. Piscina, Pensione completa, Barbeque e via dicendo. Insomma, tutto quanto può dare visibilità e può lasciar spazio alla descrizione, inseritelo nei Callout. Attenti solo a non mettere Callout che suggeriscono all'utente di cliccare (non sarebbe possibile), in quanto quegli spazi è più indicato metterli nei sitelink. Un Callout con "Promozione Estate 2015" che non porta in nessuna landing page, potrebbe innervosire l'utente!4) Dividere le campagne per regione (o città)
Altra cosa che spesso viene dimenticata, riguarda la targetizzazione delle offerte. Se i vostri clienti sono (per fare un esempio) per lo più del sud Italia, perché destinare un budget a tutta la penisola? Molto meglio creare (almeno) due campagne separate. In una metteremo le regioni a più alto potenziale, nell'altra le altre. Se per "pigrizia", tempo o competenze, non volete dividere la campagna, attingete comunque alle impostazioni e inserite un aggiustamento offerta al ribasso, sulle località a peggior performance di prenotazione.5) Usare gli annunci Countdown
Utili sopratutto nelle promozioni, gli annunci con funzione Countdown, sensibilizzano il prospect sulla scadenza (temporizzandola) della promozione e diventano formidabili alleati nella chiusura della prenotazione.Cinque idee dunque, semplici, ma sicuramente molto poco messe in pratica. Sperando che ne proviate l'efficacia, vi aspetto su queste pagine per futuri consigli!
giovedì 21 maggio 2015
Hangout Google AdWords, i Segreti delle Estensioni
Croce e delizia, ma sicuramente stimolo sull'efficacia da raggiungere in una campagna AdWords perfetta, le estensioni rappresentano da sempre un campo minato. Un po' perché scarsamente conosciute, un po' perché troppo spesso vengono bistrattate e poco utilizzate.
Attraverso questo hangout con Antonio Tresca, della Community di AdWords, vediamo dopo il live, la registrazione di quanto è stato detto.
Buona visione!
Attraverso questo hangout con Antonio Tresca, della Community di AdWords, vediamo dopo il live, la registrazione di quanto è stato detto.
Buona visione!
lunedì 23 febbraio 2015
AdWords e le Campagne Solo Chiamata
Sono da sempre un grande estimatore del numero di telefono accanto agli annunci AdWords, questo perché ritengo l'estensione di chiamata un formidabile supporto al business della micro impresa. Penso in particolar modo ai ristoranti, che - salvo quei casi nei quali (bene per loro) sono già al completo - vedono enormi probabilità di conversione, se invece di far atterrare sul sito web, offrono un contatto diretto telefonico.
Dobbiamo infatti ricordare che la matrice che spinge oggi all'uso dei motori di ricerca, eredita gran parte del suo funzionamento dalla necessità di cercare un numero di telefono di un'attività. Sapere se si il negozio è aperto, se è possibile prenotare, o nei casi di emergenza, ricevere velocemente l'aiuto della voce amica dall'altra parte della "cornetta".
Pensiamo che secondo statistiche di Google, ben il 70% di chi cerca da smartphone, chiama poi il numero dell'attività commerciale trovata (sempre se l'intento è il contatto).
La possibilità di trattare la telefonata come un clic, lavorando però non sul nome del negozio, ma sulla parola chiave, è il dato più suggestivo. Attenzione, non che prima non fosse possibile, poiché la scelta di mostrare numero e sito era una assoluta possibilità delle campagne indirizzate al traffico mobile. Il vantaggio è che qui di default escludiamo i desktop, infatti la campagna gira sui dispositivi in grado di effettuare chiamata. In questo modo non c'è rischio di congestione di dati col traffico tablet o desktop e sopratutto, la spalmatura della pianificazione oraria diventa un alleato importantissimo.
Scelta di parole chiave e orario, sono quindi esclusivamente destinate a essere visibili sui telefonini; ripeto, un vantaggio enorme per non trovare dati drogati da cervellotiche configurazioni scaccia desktop!
Ricordate chiaramente di configurare le vostre estensioni di chiamata, per le quali rimetto qua sotto un video di Google AdWords.
Dobbiamo infatti ricordare che la matrice che spinge oggi all'uso dei motori di ricerca, eredita gran parte del suo funzionamento dalla necessità di cercare un numero di telefono di un'attività. Sapere se si il negozio è aperto, se è possibile prenotare, o nei casi di emergenza, ricevere velocemente l'aiuto della voce amica dall'altra parte della "cornetta".
Pensiamo che secondo statistiche di Google, ben il 70% di chi cerca da smartphone, chiama poi il numero dell'attività commerciale trovata (sempre se l'intento è il contatto).
La possibilità di trattare la telefonata come un clic, lavorando però non sul nome del negozio, ma sulla parola chiave, è il dato più suggestivo. Attenzione, non che prima non fosse possibile, poiché la scelta di mostrare numero e sito era una assoluta possibilità delle campagne indirizzate al traffico mobile. Il vantaggio è che qui di default escludiamo i desktop, infatti la campagna gira sui dispositivi in grado di effettuare chiamata. In questo modo non c'è rischio di congestione di dati col traffico tablet o desktop e sopratutto, la spalmatura della pianificazione oraria diventa un alleato importantissimo.
Scelta di parole chiave e orario, sono quindi esclusivamente destinate a essere visibili sui telefonini; ripeto, un vantaggio enorme per non trovare dati drogati da cervellotiche configurazioni scaccia desktop!
Ricordate chiaramente di configurare le vostre estensioni di chiamata, per le quali rimetto qua sotto un video di Google AdWords.
martedì 17 febbraio 2015
5 (attuali) consigli sui Sitelink in AdWords
Giracchiando tra gli annunci (ma usando sempre lo strumento di Anteprima e diagnosi, of course!) mi trovo spesso davanti a sitelink apparentemente impopolari (per l'annuncio mostrato), che vengono riesumati dalla pochezza di contenuti del sito web.
Per quanto i sitelink aumentino corposamente lo spazio concesso da AdWords nella pagina di ricerca, mettere nei sitelink contenuti quali "chi siamo" o "la mission", direi sparandola lì, che risulta essere tendenzialmente inutile... anche in quei casi nei quali il CTR ci sorride.
Come sempre però, il vero termometro deve essere la misurazione. Partiamo quindi con qualche consiglio.
1. Questa estensione o altro
Dentro il menù "Estensioni annuncio" esiste la voce segmenta. Si esiste anche qui...
Richiamiamo quindi le estensioni di sitelink e impostiamo la voce "Segmenta > questa estensione o altro...". Il report ci dice quanti clic sono stati ottenuti dall'estensione specifica e quanti da altri elementi comparsi simultaneamente al sitelink (per esempio il titolo, altri sitelink, o altre estensioni).
Un CTR basso non indica che l'estensione non stia funzionando. Ricordiamo che il numero di clic sulle estensioni non è mai elevatissimo (diciamo raramente...). Dobbiamo quindi sempre considerare il dato nell'insieme. Cioè:
2. Una visione di insieme / tipo di clic
Per quanto l'estensione abbia ricevuto pochi clic, ha comunque potuto contribuire a regalare all'annuncio il suo CTR. Aumentiamo la panoramica del rendimento segmentando per "tipo di clic".
Noterete che il numero di clic espresso in valore percentuale col CTR, è sempre molto basso rispetto al clic diretto sull'annuncio.
3. Sfruttiamo le righe di descrizione
Se quindi il CTR sull'assoluto dell'annuncio ne risente positivamente, è opportuno provare a dare il maggior risalto possibile alla gabbia dei sitelink, conferendo agli stessi una descrizione. Attenti qui, perché non ci sono best practice concrete sulla base di quanto detto sopra. Non conta il numero di clic che genera il sitelink, ma l'aumento di CTR. Cercate quindi di giocare con testi diversi per ogni sitelink, senza scadere nella pura descrizione formale. La descrizione deve regalare al sitelink forza espressiva, non essere una monotona cronaca.
4. Pianificare coi sitelink
Intrigante e salva tempo. Sopratutto in quei casi dove l'annuncio o la campagna addirittura non possono cambiare, ma è in corso una promo che coinvolge tutta l'impalcatura dell'account (o gran parte di essa), regalate ai vostri sitelink una data di scadenza. Si attiveranno e disattiveranno, senza creare danni di immagine... come promozioni scadute, ma ancora mostrate, magari a Pasqua, che parlano del Natale!
5. Le callout non sono sitelink
Eh certo... manca il link! E non a caso dovreste fare in modo che queste si sposino primariamente col testo dell'annuncio e non con i sitelink stessi. Spesso sento dire che sono sitelink senza collegamento. In realtà sono delle "call to action", o comunque delle brevi frasi da aggiungere alla descrizione.
Prestiamo quindi attenzione a non confondere le due cose. Il sitelink stesso, può dare forza alla callout magari con un link dedicato. Se io metto "Spese gratis" sulla callout, potrei pensare di mettere un link alle "normative di acquisto" sul sitelink.
Ricordate che è la squadra che conta. Callout non prende link, il sitelink impreziosisce l'annuncio alzando il CTR.
A questo punto, si, "la storia" o "la mission" saranno pure brutti sitelink, ma se fanno funzionare l'annuncio, la ragione sarà sempre dalla vostra!
Per quanto i sitelink aumentino corposamente lo spazio concesso da AdWords nella pagina di ricerca, mettere nei sitelink contenuti quali "chi siamo" o "la mission", direi sparandola lì, che risulta essere tendenzialmente inutile... anche in quei casi nei quali il CTR ci sorride.
Come sempre però, il vero termometro deve essere la misurazione. Partiamo quindi con qualche consiglio.
1. Questa estensione o altro
Dentro il menù "Estensioni annuncio" esiste la voce segmenta. Si esiste anche qui...
Richiamiamo quindi le estensioni di sitelink e impostiamo la voce "Segmenta > questa estensione o altro...". Il report ci dice quanti clic sono stati ottenuti dall'estensione specifica e quanti da altri elementi comparsi simultaneamente al sitelink (per esempio il titolo, altri sitelink, o altre estensioni).
Un CTR basso non indica che l'estensione non stia funzionando. Ricordiamo che il numero di clic sulle estensioni non è mai elevatissimo (diciamo raramente...). Dobbiamo quindi sempre considerare il dato nell'insieme. Cioè:
2. Una visione di insieme / tipo di clic
Per quanto l'estensione abbia ricevuto pochi clic, ha comunque potuto contribuire a regalare all'annuncio il suo CTR. Aumentiamo la panoramica del rendimento segmentando per "tipo di clic".
Noterete che il numero di clic espresso in valore percentuale col CTR, è sempre molto basso rispetto al clic diretto sull'annuncio.
3. Sfruttiamo le righe di descrizione
Se quindi il CTR sull'assoluto dell'annuncio ne risente positivamente, è opportuno provare a dare il maggior risalto possibile alla gabbia dei sitelink, conferendo agli stessi una descrizione. Attenti qui, perché non ci sono best practice concrete sulla base di quanto detto sopra. Non conta il numero di clic che genera il sitelink, ma l'aumento di CTR. Cercate quindi di giocare con testi diversi per ogni sitelink, senza scadere nella pura descrizione formale. La descrizione deve regalare al sitelink forza espressiva, non essere una monotona cronaca.
4. Pianificare coi sitelink
Intrigante e salva tempo. Sopratutto in quei casi dove l'annuncio o la campagna addirittura non possono cambiare, ma è in corso una promo che coinvolge tutta l'impalcatura dell'account (o gran parte di essa), regalate ai vostri sitelink una data di scadenza. Si attiveranno e disattiveranno, senza creare danni di immagine... come promozioni scadute, ma ancora mostrate, magari a Pasqua, che parlano del Natale!
5. Le callout non sono sitelink
Eh certo... manca il link! E non a caso dovreste fare in modo che queste si sposino primariamente col testo dell'annuncio e non con i sitelink stessi. Spesso sento dire che sono sitelink senza collegamento. In realtà sono delle "call to action", o comunque delle brevi frasi da aggiungere alla descrizione.
Prestiamo quindi attenzione a non confondere le due cose. Il sitelink stesso, può dare forza alla callout magari con un link dedicato. Se io metto "Spese gratis" sulla callout, potrei pensare di mettere un link alle "normative di acquisto" sul sitelink.
Ricordate che è la squadra che conta. Callout non prende link, il sitelink impreziosisce l'annuncio alzando il CTR.
A questo punto, si, "la storia" o "la mission" saranno pure brutti sitelink, ma se fanno funzionare l'annuncio, la ragione sarà sempre dalla vostra!
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