
E' la ennesima novità degli ultimi mesi. Probabilmente la prima del 2016, ma del resto siamo sempre a febbraio, no? Il 2015 è stato l'anno delle grandi implementazioni, con il Customer Match prima e - almeno a mio parere - con i Gmail Ads e il loro nuovo modo di lavorare.
Ma dopo aver lavorato sulle radici della Display (Gmail) e sul remarketing in marketing automation (Customer Match), oggi si torna alla Search pura. Senza però fare niente di gestibile da pannello.
Ora io la penso abbastanza bene su questa modifica. C'è chi dice che provocherà problemi sui costi (CPC), ma secondo me, se non andiamo in apprensione, questo problema non lo rileviamo.
Se infatti adesso i risultati sono 7 e non più 11, è anche vero che quelli che di fatto spariscono sono quelli dall'8 all'11, dove di fatto, il tasso di clic è solitamente molto (molto) basso.
Questo produrrà un abbassamento delle impression e un aumento del CTR quindi! Siete d'accordo?
Se partiamo dal presupposto che un utente usa la stessa query (o comunque le sue derivazioni) più volte nello stesso percorso di acquisto, l'utente che prima era in posizione svantaggiosa, almeno adesso nelle successive ricerche, avrà possibilità di comparire.
Cioè... se l'utente effettua la ricerca una prima volta e poi una seconda, succederà che probabilmente i primi 4 risultati saranno gli stessi, ma cambieranno i 5/7, che nella seconda ricerca mostreranno gli ex 8/10. Si, qualcuno probabilmnente comparirà solo dopo la terza ricerca (11), ma sappiamo benissimo che una posizione molto, molto bassa (prendiamo proprio 8/11) è destinata a chi non fa proprio niente per migliorarsi. Qualità bassa, user experience mediocre e solitamente ingolfati nelle parole chiave a corrispondenza generica.
C'è però un reale problema in tutto questo. E cioè che una buona parte degli inserzionisti ancora non ha capito che AdWords non è un'asta a rialzo. Questo significa che chi andrà in apprensione, a parità di risultato, potrebbe alzare il CPC spaventandosi!
E questo sarebbe un bel problema... perché comunque l'aumento del CPC, a parità di qualità, fa chiaramente vincere chi è disposoto a spendere di più.